La mia anima (2010)
Nulla da dichiarare : lo scampolo stropicciato parla da sè.
Neoclassico (installazione, 2020)
Bellezze sommerse, calpestate, dimenticate…troppo spesso siamo ciechi su cosa saremmo ancora capaci di creare.
Le vestigia di grandezze passate si svelano sotto cumuli di immondizia, e fanno del loro meglio per richiamarci alla sobrietà, alla serietà.
Essere o apparire (2004)
L’apertura del più noto monologo shakespeariano è qui interpretata in arte plastica e, senza voler per forza addentrarsi sul pesantissimo dubbio amletico tra l’agire/lottare e il non agire/morire che è il tema del versetto citato, siamo spinti a vedere in questo cavallo zebrato la proiezione del dilemma dell’uomo moderno: mi voglio presentare per come sono, o per come voglio apparire?
Scegliere come esporsi è sempre difficile, e rientrando nel piu’ complesso tema del libero arbitrio è una questione talmente cruciale dal mio punto di vista da aver meritato molteplici approfondimenti e digressioni in diverse fasi del mio cammino artistico.
Festa del lavoratori (2013)
Pvc, tuta da lavoro, stoffa.
Un personale omaggio e augurio, che va ben oltre questa giornata di festa e di speranza, a tutti coloro che…. non hanno paura di sporcarsi le mani.
Il mio pensiero va in particolare agli umilissimi maestri che tanto mi hanno insegnato, e che non finirò mai di ringraziare.
Buon Primo Maggio!
Le notizie perdute (installazione, 2010)
365 giornali quotidiani a formare una colonna portata da una barra di metallo centrale e , a parte, una teca con i trucioli degli stessi giornali, rimanenti dalla foratura.
Oggi le “fake news” fanno appunto… notizia e sono addirittura di moda, ma in realtà la distorsione o strumentalizzazione dell’ informazione da parte dei media è pratica nota già da tempo.
Così in quest’opera del 2010 le pagine sbriciolate dalla perforazione rappresentano quella parte di “storia” che per mille motivazioni viene omessa, taciuta, dimenticata.
La porta dell’Inferno (installazione, 2021) – plexiglas a specchio combusto, cornice
Quasi tutti gli artisti presto o tardi sentono la necessità di affrontare l’interrogativo dell’aldilà.
Non è facile trovare le giuste immagini per renderlo. La difficoltà la sperimentò anche un artista di rilevo come Auguste Rodin il quale, di fronte alla commessa di una “Porta dell’Inferno” destinata all’ingresso del museo della Arti Decorative di Parigi, dopo infinite prove, disfacimenti, ricostruzioni e cancellazioni, decise di esporre l’opera grezza e deprivata di tutte le figure scultoree costruite in ben 27 anni per cercare di portarla a compimento (vedi foto sottostante).
Ho provato a figurarmi il momento del passaggio all’altro mondo, unica certezza e insieme immensa incertezza, l’istante più temuto da ognuno di noi. E come quando pensando all’universo sconosciuto e lontanissimo la nostra mente si perde, non ha appigli, sente come una vertigine, allo stesso modo la visione di quello che c’ è oltre la mia porta è sfocata, vedo me stesso attraversarne la soglia ma già la mia immagine svanisce, cerco di ritrovare i miei contorni, ma mi sfuggono.
Crocifisso (installazione, 2003)
In questa Pasqua che ci trova forzatamente inchiodati ai pochi metri quadri delle nostre case, invio a tutti il mio personale augurio con l’immagine del Cristo di cui ho omaggiato il mio paese natale S.Giorgio Piacentino qualche anno fa.
L’opera si trova nella adiacenze della piazza centrale, all’inizio di via Trieste in cui sono cresciuto.
Un esile Cristo che è riuscito a gettare lontano da sè i chiodi che lo ferivano, è un invito a riprendere forza e risollevarci, a poter tornare a manifestare la vicinanza e l’amore per il prossimo, messaggio universale tra i più elevati del Cristianesimo.
Buona Pasqua, con arte!
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