(2023)
Questa piuma in piombo che vaga da diverso tempo nel mio studio, e nella mia testa, ha finalmente trovato la sua collocazione definitiva.
Sulla tema della relatività, e dei messaggi nascosti.






La natura dell’uomo (2012)
Riproduzione della Sacra Sindone e dell ‘Uomo di Vitruvio vinciano su tessuto, sale, acqua. L’installazione, esposta in una collaterale di Artissima Torino, raffigura le due metà fondanti l’ entità “Uomo”: parte spirituale e parte materiale sono idealmente unite da sale e acqua, elementi fondamentali generatori di vita.
Nessun pensiero di tipo moralistico vuole uscire da questa rappresentazione, che rimane punto di riflessione per lo spettatore, il quale saprà forse dirsi quale delle due parti lo muove.
Una curiosità tecnica su questa installazione : il tessuto è eseguito con una tecnica di lavorazione su tessuto Jacquard sperimentale al tempo della creazione dell’opera. Tale tecnica permette di vedere lo stesso disegno, in negativo, sul retro del tessuto. Posta in verticale, questa installazione è apprezzabile sia frontalmente che vista dalla parte posteriore.
Amazzonia (2010)
Un consistente pacchetto di mie opere in Pvc aspettano di essere scoperte. Inedite, non hanno ancora trovato una congeniale occasione per essere svelate.
L’unica ad avere conosciuto gli onori della ribalta, “Amazzonia” precorre di qualche anno, tramite una riflessione “tangibile”, la moda Greta.
Ombre di foglie che sopravvivono sotto forma di cenere raccolta nella parte inferiore del film in pvc chiuso a busta, ci ricordano la fragilità della vita nelle sue diverse forme.
L’innocente (2022)
A volte il messaggio di un’opera si riesce a cogliere al primo sguardo, altre volte occorre far sedimentare la visione e meditare, ma in questo caso occorre…..aguzzare la vista.
Buona ricerca a tutti i peccatori (mi prendo dentro al gruppo) che avranno la pazienza e la curiosità di trovare “L’Innocente”
La natura di reimpossessa della materia I, II, III (2006 – 2022)
Funghi, muschi e licheni, cellula dopo cellula riprendono il sopravvento e ricoprono le vestigia del nostro passaggio sulla Terra.
Per questa declinazione nella trattazione del tema della “continuità delle cose”, che è resa possibile dal loro trasmutarsi in nuove forme, nella prima composizione di qualche anno fa – ora facente parte di collezione privata – ho utilizzato una sedia in legno inserita in una teca di vetro riportante il titolo dell’opera.
Per le due creazioni più recenti ho scelto un bellissimo giavellotto degli anni ’20 e un forcone di legno: due oggetti che già da soli vibrano, e trasformati dagli elementi della natura sono carichi di poesia.
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