(mixed media on brass plate)
As Easter 2025 slips away, I cant’t help but think that “crucifixtion” is a much powerful image than “resurrection”
Lamette, plexiglass. Essenziale, glaciale, tagliente.
14 tavole avvolte da camici chirurgici.
Opera sul dolore universale, che prende le forme del dolore più intimo e privato.
Un filo da sutura sigillato, una tavola da lavandaia, un’ antica ampolla da laboratorio chimico . Tre pezzi di storia che, svelando capacità antropomorfiche, assurgono ad ancore di salvezza, facendo riaffiorare ricordi inconsci.
(2010) Camicia di forza, specchio rotto
Vanità…da cui l’aggettivo “vanitoso”, che rimanda a “vano”, ovvero privo di consistenza materiale, internamente vuoto.
A buon intenditor poche, vane, parole.
Evoluzione speciale della linea dedicata alla ritrattistica, i vasi in ceramica con inserti di parti anatomiche sono… identitari.
I miei pensieri cattivi (2020)
I miei pensieri hanno una forma. Chiodi ritorti, cocci di vetro, spine appuntite…per chi si avvicina con cuore impuro.
(2023)
Questa piuma in piombo che vaga da diverso tempo nel mio studio, e nella mia testa, ha finalmente trovato la sua collocazione definitiva.
Sulla tema della relatività, e dei messaggi nascosti.
Comfort zone (2023)
Serie di parallelepipedi modulari, con finiture diverse, tante quante sono le persone sulla Terra, ognuno con la propria Comfort Zone.
Burocrazia (2022)
Lumache strisciano accalcandosi attorno alla linfa rossa del potere. Sul parassitismo e l’ignavia.
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