Dai più, l’Arte è vista come materia di cui si occupano gli Dei dell’ Olimpo, argomento irraggiungibile e incomprensibile, lontano anni luce dall’esistenza quotidiana. Purtroppo questa visione deriva anche da uno scollamento che si è prodotto tra Arte e Architettura o spazi del vivere, scissione che agli albori dell’arte non era così marcata, come ci dimostrano anche i recenti nuovi ritrovamenti di affreschi nel sito di Pompei.
Occorre tornare a operare per una integrazione stabile dell’arte nelle “costruzioni” in cui viviamo o lavoriamo.
In quest’ottica si sviluppano diverse delle mie installazioni, che diventano parte di un progetto architettonico e risolvono felicemente esigenze di tipo strutturale e di tipo estetico.
Un esempio che mi piace sempre citare sono le colonne portanti che da oltre vent’anni campeggiano nel mio laboratorio e che sorreggono il soprastante piano – ex granaio – in cui si trova lo showroom.
Invece che semplici colonne in muratura, volevo colonne che fossero uniche, e scelsi di farle in ferro, utilizzando fusioni che mi permettevano d’inventare forme di fantasia. Ne nacquero sculture che ricordano insetti, elemento fortemente caratterizzante di questo spazio.

La collaborazione con architetti e operatori del settore delle costruzioni è sempre stata per me feconda, perché porta a una convergenza di necessità pratiche e d’immaginazioni, quella del committente, quella del professionista e quella dell’artista, estremamente stimolante.